Volontariato

Il volontariato per il COE è sempre stato inteso come stile di vita, corresponsabilità e percorso educativo. Don Pedretti scriveva: “C’è tanto bisogno di queste esperienze di collaborazione, non solo per aiutare gli altri, ma per cambiare noi, la nostra società e soprattutto le nostre comunità”. In sessant’anni di storia sono centinaia i volontari che l’Associazione COE ha coinvolto nelle attività educative e culturali in Italia ed inviato nei progetti in Africa, Asia, America Latina e Papua Nuova Guinea.

Nei suoi 60 anni di vita, grazie alle intuizioni del ondatore Don Francesco Pedretti, il Volontariato internazionale del COE ha anticipato più volte gli obiettivi e le metodologie di intervento della cooperazione istituzionale. È passato dal dono alla cooperazione, sottolineando il valore di una azione programmata, finalizzata alla creazione dei quadri locali. Ha coinvolto gruppi di persone locali per creare uno sviluppo rispettoso delle loro peculiarità, proponendo un forte senso di corresponsabilità nei progetti attraverso la collaborazione nell’individuare obiettivi, metodi di lavoro e criteri di valutazione. Punto focale dell’attività del COE è stato il metodo: lavorare insieme, per il reciproco sviluppo, attraverso lo scambio di valori umani e cristiani. Grazie a queste riflessioni e a queste esperienze si sono aperte nuove strade e nuovi obiettivi per la formazione dei giovani e del personale locale.

Il volontariato internazionale del COE ha seguito con molta attenzione l’evoluzione della cooperazione allo sviluppo aderendo alla FOCSIV. Ha più volte proposto e realizzato seminari di studio nazionali ed internazionali sull’identità del volontariato e sulla cooperazione internazionale, perché ogni azione intrapresa fosse centrata sull’uomo e sullo sviluppo reale delle popolazioni partner e non sugli interessi di persone o gruppi paralleli. Dalla sua costituzione, il COE ha inviato più di 400 volontari internazionali in Africa, Asia, America Latina e Oceania che hanno messo a disposizione delle popolazioni il proprio contributo umano e professionale. Un impegno concreto e di lungo periodo in progetti di sviluppo nei settori educativo-formativo, socio-culturale, sanitario, agricolo-alimentare, di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, di difesa dei diritti umani e della parità di genere, di rafforzamento istituzionale.

Seguendo le indicazioni del Concilio Vaticano II, il volontariato internazionale del COE è stato una forte testimonianza di solidarietà da parte dei laici, che hanno scoperto dimensioni del Vangelo ed hanno aperto nuove piste di incontro tra popoli e culture, lavorando per la promozione integrale dell’uomo, valorizzando in particolare l’arte e la cultura. Si è lasciato contaminare dalla ricchezza dei valori di questi popoli, non solo nella vita sociale, ma anche nella liturgia, nella celebrazione della “Messa con i Popoli”.

In questo modo il COE ha anticipato il “meticciato” tra le culture; infatti ha realizzato esperienze di incontro e di scambio soprattutto nelle scuole, con studenti, animatori, operatori del terzo settore, sacerdoti e missionari chiamati in Italia dai Paesi in cui avevamo lavorato i volontari per aprire gli orizzonti culturali del nostro Paese e dare speranza in un mondo nuovo in cui tutti si sentono fratelli. Oggi, i volontari al rientro della loro esperienza sono sollecitati a riproporre in Italia le dimensioni del dialogo, della pace e della solidarietà tra i popoli, partendo dai loro ambiti di vita e di lavoro